Omar Di Felice conclude l’Artic World Tour. Bike to 1.5°C

L’ultracyclist italiano Omar Di Felice dopo aver pedalato per due mesi, 4200km e 32.000 metri di dislivello a temperature polari, ha finalmente concluso il suo ambizioso progetto di percorrere il giro del mondo artico in bicicletta. Una vera e propria avventura estrema che lo ha messo a dura prova, dovendo affrontare in completa autonomia, ogni genere di avversità.
” Ho realizzato il primo giro del mondo artico in bicicletta e ora da quassù, dopo oltre 4.000 km e più di 33.000 metri di dislivello su ghiaccio e neve, sfidando bufere e tormente, vivendo costantemente sottozero posso finalmente dire “CE L’HO FATTA”. Quel piccolo 0.1% giorno dopo giorno e’ cresciuto insieme alla mia consapevolezza e all’amore per questo mondo incredibile. L’artico sarà sempre nel mio cuore. Per sempre. Sono distrutto ma felice.”

Omar Di Felice era partito il 2 febbraio dalla Kamchatka (Russia)
Il caso ha voluto che l’Artic World Tour sia iniziato in Russia nella Kamchatka quando ancora non era scoppiato il conflitto in Ucraina. Omar, così è riuscito appena in tempo completare la seconda tappa in Lapponia (da Murmansk in Russia fino a Tromsø in Norvegia) pochi giorni prima che iniziasse la guerra.
In questi due mesi, Omar De Felice ha affrontato una serie di impegnativi percorsi pedalando in tutte le nazioni all’interno del circolo polare artico. Dopo la Kamchatka e la Lapponia, è stata la volta delle remote Isole Svalbard, la Groenlandia e Islanda, dove Omar ha utilizzato una fat bike anche con slittino al traino, e temperature che sono scese fino a -42°. Quindi L’ultima tappa, nelle regioni artiche del nord America lo ha visto attraversare la Whitehorse (regione dello Yukon, Canada) e Alaska (Stati Uniti d’America) lungo la Dalton Highway.



Non sono mancate certo le difficoltà da superare
Oltre agli ovvi problemi tecnici di gestione della bicicletta, Di Felice ha dovuto affrontare bufere di neve, difficoltà burocratiche per via del conflitto in Ucraina, un’ intossicazione alimentare, cambi di programma e rischi di congelamento. In Alaska ha dovuto fermarsi per 48 ore per via di un’influenza che lo ha colpito con febbre e un’infiammazione delle vie respiratorie. Ma tutto questo non ha scoraggiato l’avventuroso ultracycler che è riuscito lo stesso a portare a termine il suo viaggio.
Potrete avere maggiori dettagli di tutto il percorso a questi link: Komoot komoot.it/arctic-world-tour-2022 – ENDU live.endu.net/omar-adventures/ , oltre ai social (Facebook – Instagram) e il sito ufficiale di Omar.

Il progetto Bike to 1.5°C in evidenza nel giro dell’Artico
Il primo Giro del mondo artico è stato anche il secondo capitolo del progetto “Bike to 1.5°C” che, in collaborazione con l’associazione Italian Climate Network (ICN), ha visto Omar Di Felice nel ruolo di divulgatore sul tema dei cambiamenti climatici. Dopo la presenza alla Conferenza sul clima, la COP26, dove la sua bici è stata la prima ad entrare ufficialmente alle Nazioni Unite, questa volta il percorso è stato anche teatro di conferenze e dibattiti con esperti sulle criticità dell’Artico e le conseguenze del riscaldamento globale.



Fonte: ultracyclingman.com – Photo Credit: Omar Di Felice – Illustrazione: 2BrosCreative