Il viaggio impossibile. 1978 Louise Sutherland e l’Amazzonia in bici
Il viaggio impossibile. La prima traversata a pedali della foresta amazzonica un’avventurosa cinquantenne. «Con tutta questa pioggia, e le punture dei piuns, e la pioggia, e la mia caviglia e la pioggia, e tutte quelle colline con i dolori terribili che mi vengono al petto quando devo salire, forse mi verrà un infarto. E poi questo fango. Ma come si fa ad andare in bicicletta nel fango? Tutti pensano che io sia pazza, e in questo momento sono d’accordo con loro»
All’alba del 12 maggio 1978 Louise Sutherland atterra in Brasile, è sola, ha con sé una bici Peugeot nuova di zecca di cui non sa neppure gonfiare le ruote, due borsette per il portapacchi e una scorta di latte condensato. L’11 giugno compirà 52 anni ed è assolutamente determinata ad attraversare in sella alla bici la foresta amazzonica lungo la “Transamazzonica”, inaugurata da poco. È alta un metro e mezzo, pesa 47 chili e ha toni gentili e pacati, ma in quel momento è una fuoriclasse assoluta.
L’unica in grado di compiere l’impresa impossibile: un viaggio dove non ci sono case d’appoggio, cibo o acqua potabile, solo isolamento totale per migliaia di chilometri. Nessuna possibilità di comunicazione o di soccorso, animali feroci e tribù indigene sconosciute e pericolose… Armata di un machete di media grandezza e della sua fiducia nel prossimo, si metterà in sella per pedalare nel cuore della giungla.
Il viaggio impossibile. Louise Juliet Sutherland. Il libro
Il libro, edito da Ediciclo è stato scritto da Louise Juliet Sutherland e curato da Albero Vaona. Illustrazioni di Beppe Conti. “ Il viaggio impossibile. La prima traversata a pedali della foresta amazzonica di un’avventurosa cinquantenne “. Pagine 224 nel formato 14.4 x 1.8 x 21.6 cm. Prima edizione Novembre 2024. Prezzo € 19,00.
Photo Credit: Hocken Digital Collection Louise Juliet Sutherland ©
Ci vuole una dose di coraggio ed una si incoscienza per fare le cose apparentemente impossibili. Basta non saper fare calcoli sulle probabilitá. Sembra siamo abbastanza bravi, quando lasciamo che la natura perda i suoi equilibri e la terra la resilienza.