L’Eroica 2018. In 7500 a pedalare sulle colline del Chianti
L’Eroica entra ormai nella leggenda, con la sua XXI edizione che richiama a Gaiole in Chianti una marea di 7500 entusiasti del ciclismo d’epoca, provenienti da ogni parte del mondo.
Sui cinque percorsi tracciati quest’anno di 32, 46, 78, 130 e 209km, tra le mitiche strade bianche che attraversano le meravigliose colline toscane, tra vigneti e antichi borghi, si è reso di nuovo omaggio all’epopea del ciclismo eroico.
Tutto il sapore di questo evento, espresso nelle parole di Elena Borrone, che ha accolto i partecipanti de L’Eroica scrivendo un bellissimo messaggio di benvenuto e con le splendide fotografie di Paolo Penni Martelli.
“Per le curve dolci delle colline, per i cipressi a punta, per gli sterri rabbiosi che segano i polsi. Per le biciclette che hanno una storia, per i capelli al vento, per i volontari ai ristori, per le maglie tarlate che prudono addosso. Per gli occhi che brillano, per il sudore che cola, per le facce felici, per quello che vola. Per le bancarelle allegre del mercatino, per il fischio dei freni in discesa, per lo sferragliare dei cambi, per il fango che fa partire la ruota, per il soffio del vento sui prati, per la polvere che si deposita a strati. Per i fanali come lucciole che brillano nel buio, per la prima stella del mattino. Per le salite -fottute salite! – che non finiscono più. Per il pane con l’olio, per il caffè a Brolio. Per chi la notte prima non dorme, per chi spinge in salita, per chi va su en danseuse, per chi buca due volte, per chi è senza fiato, per chi vuole la mamma. Per chi ti dice “where are you from”, per chi sbaglia strada, per chi trova un amico, per chi non ne ha più, per chi regala un sorriso. Per chi ha la bici del nonno, per chi fischietta in discesa, per chi la fa in gonnella, per l’abbraccio più bello, per lo striscione “traguardo”, per un bicchiere di vino. Per chi è un anno che aspetta, per Luciano lassù, per chi ha buona gamba, ma soprattutto, per chi ha tanto cuore. Buona Eroica.”
Fonte: L’Eroica. Foto di Paolo Penni Martelli© – Testi di Elena Borrone©