Meerglas Red 650B Randonneur for Paris-Brest-Paris
Una delle più belle biciclette artigianali che abbiamo visto in questi ultimi anni è proprio questa Meerglas Red 650B Randonneur, realizzata per affrontare la mitica Parigi-Brest-Parigi.
Un pezzo unico, come tutte le creazioni del bravo telaista tedesco Thomas Becker, che nel suo laboratorio di Berlino costruisce con maniacale attenzione per i dettagli, splendide biciclette in acciaio che si rifanno alla tradizione dei Randonneurs francesi degli anni Cinquanta e Sessanta. Non per questo Thomas si limita a sperimentare ed evolversi, realizzando anche bici più attuali e di tendenza.
La Meerglas Red 650B Randonneur è in acciaio e saldata in fillet brazed, con un mix di tubazioni Reynolds 953, per il carro posteriore, e Columbus Area per la cornice principale. La forcella è stata realizzata per alloggiare il freno a disco e la dinamo nel mozzo SON con cavi interni, utilizzando tubazioni Reynolds 853.
Tutti i portapacchi sono stati costruiti su misura, mentre la splendida livrea rosso opaco e nero della bicicletta è il frutto della collaborazione con Velociao. I parafanghi sono di Honjo, H80.
Le ruote sono composte da cerchi Velocity Aileron, mozzo posteriore Hope RS4 e anteriore SONdelux, con coperture Rene Herse 650B x 42 Babyshoe Pass TC. Il gruppo è un Campagnolo Chorus 11V con freni a disco e guarnitura Rene Herse Speed Double nera opaca.
La sella in cuoio e il nastro manubrio è di Gilles Berthoud, mentre per l’impianto di illuminazione anteriore è stato scelto l’affidabile Busch & Müller IQ-X con due proiettori, uno alimentato dalla dinamo e l’altro a batteria 12v e 150Lux. La luce posteriore è la Rene Herse Taillight.
“Meerglas-Fahrräder sind maßgefertigte Maschinen aus Stahl und viel Liebe zum Detail. Kein Fahrrad, das die Werkstatt verlässt, gleicht dem anderen. Ob Randonneur, Rennrad oder robustes Reiserad, ich setze Wunschvorstellung, die Anforderungen an das Rad und meinen handwerklichen Anspruch in ein großes Gesamtbild, so dass am Ende dein Traumrad entsteht.” Thomas Becker.
Fonte: per gentile concessione di Thomas Becker